Come comunicare il lavoro a chiamata?

Come comunicare il lavoro a chiamata?

Come comunicare il lavoro a chiamata?

Il datore di lavoro dovrà scaricare l'apposito modello (lo si trova qui www.lavoro.gov.it oppure qui www.cliclavoro.gov.it) allegarlo ad una email avente per oggetto Comunicazione chiamata lavoro intermittente, ed inviarlo all'indirizzo email intermittenti@lavoro.gov.it.

Come comunicare intermittenti?

L'invio tramite sms, dettagliato nella relativa guida all'utilizzo, potrà essere utilizzato solo dalle aziende registrate e abilitate all'utilizzo del lavoro intermittente. L'SMS deve contenere almeno il codice fiscale del lavoratore. Il numero al quale inviare la comunicazione è .

Chi ha il contratto a chiamata ha diritto alla malattia?

Contratto a chiamata: malattia Per i periodi di malattia, i lavoratori con i contratti a chiamata hanno diritto a percepire l'indennità per malattia a condizione di comunicare tempestivamente al datore di lavoro l'assenza dal lavoro e inviando relativa comunicazione con certificato medico.

Come comunicare la chiamata del lavoratore intermittente?

L'invio tramite sms, dettagliato nella relativa guida all'utilizzo potrà essere utilizzato dalle aziende abilitate all'utilizzo del lavoro intermittente. L'SMS deve contenere almeno il codice fiscale del lavoratore. Il numero al quale inviare la comunicazione è 256.

Quante ore si possono fare con un contratto a chiamata?

40 ore In genere esso è pari a 40 ore settimanali. Quanto alla durata invece, la legge non prevede alcuna durata massima giornaliera dell'orario di lavoro.

Come si interrompe un contratto a chiamata?

Il datore di lavoro può licenziare, se il contratto a chiamata è a tempo indeterminato, in caso di rifiuto della chiamata se prevista l'indennità di disponibilità, per giusta causa o rispettando il preavviso di 15 giorni in mancanza di giusta causa.

Come sapere se sono un lavoratore intermittente?

Caratteristica peculiare del lavoro intermittente è la non continuità delle prestazioni lavorative richieste dal datore di lavoro, in tale tipo di lavoro infatti la frequenza delle prestazioni lavorative e la durata delle stesse, non sono predeterminabili a differenza del lavoro a tempo pieno o parziale che, invece, ...

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