Quali sono i farmaci della chemioterapia?
Quali sono i farmaci della chemioterapia?
I farmaci maggiormente impiegati sono le antracicline (per esempio epirubicina e doxorubicina o adriamicina), i taxani (docetaxel e paclitaxel), i derivati del fluoro (5-fluorouracile e capecitabina), il metotrexate, la vinorelbina, la gemcitabina, i derivati del platino (per esempio, cisplatino e carboplatino).
Quanto dura la chemioterapia orale?
Di norma la chemioterapia viene somministrata nell'arco di tre-sei mesi e in genere include da tre-quattro a sei-otto cicli di trattamento, di durate e intervalli variabili. Il programma inoltre può cambiare in relazione al tipo di malattia, al singolo paziente e alla reazione individuale alle cure.
Quali sono le conseguenze della chemioterapia?
Tra gli effetti collaterali della chemioterapia vi sono la perdita di capelli, l'anemia, la stanchezza, la nausea, il vomito, la diarrea, le infezioni, la formazione di lividi o piccole emorragie e anche problemi di tipo cognitivo (“chemo brain”).
Cosa è un farmaco chemioterapico?
In ambito microbiologico si definiscono chemioterapici quei farmaci antimicrobici di derivazione sintetica, in contrapposizione agli antibiotici propriamente detti, che invece sono di origine naturale.
Come funziona la chemioterapia orale?
- La chemioterapia orale sembra una terapia meno vincolante. Da una parte, permette di eliminare limiti e rischi legati alle perfusioni e dall’altra, di adattarsi alle attività quotidiane e preservare il comfort dei pazienti. Le compresse si prendono a casa, poco dopo il pranzo e la cena.
Quanto dura la chemioterapia?
- Il ciclo di chemio, la cui durata può variare da uno a più giorni consecutivi, verrà ripetuto a distanza di qualche settimana, in modo da dare il tempo alle cellule sane - anch'esse colpite dai farmaci - di riprendersi. La chemioterapia fa male? Effetti collaterali della terapia antitumorale.
Come avviene la somministrazione dei farmaci chemioterapici?
- La somministrazione dei farmaci chemioterapici viene fatta mediante iniezione (endovenosa, intramuscolare) o, come spesso accade, per infusione endovenosa (fleboclisi). Rispetto all'iniezione diretta, quest’ultima consente di regolare la quantità di farmaco che raggiunge la circolazione nell'unità di tempo, limitando i danni a carico della vena ...