Chi cura il tumore al pancreas?

Chi cura il tumore al pancreas?

Fondazione Poliambulanza è centro di eccellenza per la cura del tumore pancreas nelle sue differenti tipologie sia avanzata, che richiede resezioni vascolari, sia iniziale per i quali viene preferito l'approccio mini-invasivo.

Come si cura tumore al pancreas?

Si tratta essenzialmente di farmaci chemioterapici (fluorouracile, irinotecano, oxaliplatino, gemcitabina, nab-paclitaxel, capecitabina), mentre al momento le terapie a bersaglio molecolare possono essere utilizzate solo nel 10 per cento dei pazienti e l'immunoterapia non sembra funzionare.

Come si fa a sapere se si ha un tumore al pancreas?

Approccio clinico: quali indagini fare per la diagnosi di tumore al pancreas

1. Tomografia computerizzata (TAC)
2. Ecografia transcutanea (ETC)
3. Ecoendoscopica (EUS)
4. Risonanza magnetica (RM)
5. Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE)
6. Tomografia ad emissione di positroni (PET)

Quali sono le figure professionali di tumore del pancreas?

• Tumore del Pancreas. Figure professionali diverse integrate fra loro (chirurgo oncologo, oncologo medico, radiologo, gastroenterologo endoscopista, radiologo ...

Qual è l’operabilità del tumore pancreatico?

• Operabilità del tumore al pancreas. L’intervento chirurgico rappresenta ancora oggi la pietra miliare nel trattamento del carcinoma pancreatico. Purtroppo solo dal 5% al 20% di tutti i tumori pancreatici sono radicalmente resecabili alla diagnosi.

Quali sono le cause del cancro del pancreas?

• In IEO sono attivi da anni programmi di studio e ricerca sul tumore del pancreas. Il carcinoma pancreatico rappresenta solo il 3% di tutte le neoplasie ma costituisce la quinta causa di morte cancro-correlata nel mondo. La sua incidenza è in aumento negli ultimi anni, probabilmente anche per il miglioramento delle tecniche diagnostiche.

Qual è la chemioterapia per il tumore del pancreas?

• Chemioterapia per il tumore del pancreas. La chemioterapia adiuvante, volta a prevenire le recidive tumorali, rappresenta un ragionevole approccio nei pazienti che, sebbene sottoposti a resezione curativa, sono considerati ad alto rischio di ricaduta.