Che cos'è una tartufaia?

Che cos'è una tartufaia?

Che cos'è una tartufaia?

In poche parole, col termine tartufaia si intende un terreno in cui i tartufi crescono spontaneamente o vengono coltivati. I tartufi sono funghi sotterranei che generalmente in natura sono presenti allo stato spontaneo, prediligono determinati tipi di terreni, e si sviluppano in simbiosi con determinate piante.

Come è il tartufo?

Il tartufo, come detto, è un fungo ipogeo, e la parte che viene attivamente ricercata e ancor più golosamente mangiata non è altro che il corpo fruttifero (carpoforo), piccola "pallina" prodotta dal micelio vegetativo, la parte meno appariscente ma altrettanto importante.

Dove viene prodotto il tartufo?

Il tartufo è un tipo particolare di fungo tuberoso, definito ipogeo in quanto nasce e vive la sua intera esistenza sottoterra. I tartufi non crescono dappertutto, ma solo tra le radici di alcune piante arboree con le quali vivono in simbiosi: per esempio querce, pioppi, noccioli, salici e tigli (fig. 1).

Come fare una tartufaia e quanto costa?

8000 euro Prevedendo 450/600 piante per ettaro di terreno, l'investimento è di circa euro e la tartufaia, in base all'andamento stagionale, può raggiungere in piena produzione anche oltre i 100 kg ad ettaro.

Come si chiama la parte esterna del tartufo?

Il frutto ha la forma di un tubero (ma non lo è!) ed è costituito da una massa carnosa detta gleba che presenta venature ramificate più o meno ampie, e da una corteccia esterna ruvida e spessa detta peridio. Dunque la parte interna del tartufo è la gleba, mentre la scorza si chiama peridio.

Dove nasce il tartufo in Italia?

In Italia, le regioni che producono i tartufi più famosi sono: Piemonte: quello che produce i tartufi più pregiati, il più famoso dei quali è il Tartufo Bianco d'Alba. Marche: dove cresce il famoso Tartufo Bianco di Acqualagna. Umbria: il Tartufo Nero di Norcia è famoso ovunque.

Dove cresce il tartufo estivo?

I tartufi uncinati e estivi, invece, preferiscono piante simbionti come carpini bianchi e neri, noccioli, faggi, querce, tigli, cedri e prediligono i terreni argillosi e calcarei, al di sotto dei 1600 metri, senza ristagni d'acqua.

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