Cosa ci si fa con l'olio di sansa?
Cosa ci si fa con l'olio di sansa?
La sansa viene miscelata ad un solvente selettivo per la componente lipidica, chiamato esano, che solubilizza l'olio residuo. Segue una filtrazione, che consente di ottenere da una parte le sanse esaurite, e dall'altra una soluzione di olio in esano. Per allontanare quest'ultimo si attua un processo di distillazione.
Cosa si fa con la sansa?
Gli utilizzi principali che può avere la sansa sono i seguenti: Conferimento in sansificio per l'estrazione dell'olio di sansa. Distribuzione su terreni agrari come ammendante. Impiego come combustibile per riscaldamento.
Cosa si intende per oli raffinati?
Deriva dall'olio di oliva lampante che deve subire un opportuno trattamento, detto raffinazione, necessario a correggere alcuni difetti (tra cui l'acidità) dovuti a una non ottimale qualità delle olive, che lo rendono non idoneo al consumo.
Cosa fare con il fondo dell'olio?
La morchia si può eliminare mediate filtrazione, prima ancora che si depositi, oppure togliere per decantazione naturale, ovvero travasando l'olio dopo che il sedimento si è depositato. Quest'ultimo processo è quello più antico per preservare le qualità del prodotto, la filtrazione è il metodo più efficiente e veloce.
Cosa si fa con gli scarti delle olive?
La sansa vergine viene conferita nei sansifici che a sua volta con procedimenti chimici estraggono l'olio di sansa, il rimanente è un prodotto secco chiamato sansa esausta che viene utilizzata principalmente per la produzione di calore e ultimamente nelle centrali a biomassa per la produzione di energia elettrica.
Qual è la composizione dell’olio di Sansa?
- La composizione dell’olio di sansa è simile a quella dell’olio di oliva e la cosa che lo contraddistingue è la ricchezza di acido linoleico (9,5 -15,5%) con l’aggiunta di acido elaidinico (0,2%), un isomero trans dell’acido oleico contenuto anche nel burro e nella margarina.
Cosa è la sansa di oliva greggio?
- La sansa è il residuo solido che permane dopo l’estrazione dell’olio. Dalle sanse è possibile estrarre misurate quantità di olio che vanno dal 3 al 6% in peso per pressatura o tramite la centrifugazione. L’olio che si ottiene è denominato olio di sansa di oliva greggio e non è commestibile.
Che cosa contiene la sansa?
- La sansa è una purea formata dai frammenti di nocciolino, sezioni di bucce, residui di polpa delle olive, che rimane dopo la spremitura delle olive per ricavarne l’Olio Extravergine e l’Olio Vergine di oliva. Questo prodotto di scarto tuttavia è importante dal punto di vista agroalimentare perché contiene dal 3% al 6% del suo peso di olio, ...