Come diagnosticare un rettocele?

Come diagnosticare un rettocele?

Come diagnosticare un rettocele?

La diagnosi di rettocele si pone attraverso una accurata raccolta dei dati anmnestici, la visita Specialistica Proctologica e/o Ginecologica, la defecografia, la defecografia dinamica con Risonanza Magnetica.

Come si corregge il rettocele?

In ogni caso, l'unico trattamento valido per il rettocele è l'asportazione del prolasso rettale interno per via transanale; questo intervento, infatti, risolve il problema dell'ostruita defecazione.

Quando il rettocele fa male?

Sintomi del rettocele Nei casi moderati, quando si spingono le feci, invece che attraverso l'ano queste potrebbero essere sospinte nel rettocele. Ciò può provocare dolore e disagio e può far aumentare le probabilità di costipazione. Può inoltre provocare dolore durante i rapporti sessuali.

Chi si occupa di rettocele?

Quando, invece, il rettocele abbia raggiunto dimensioni tali da provocare disturbi (in genere quando raggiunge i 3 cm o più), lo specialista a cui rivolgersi è il Chirurgo Proctologo.

Cosa mangiare per rettocele?

Una dieta per il prolasso rettale prevede un'alimentazione varia, ricca in frutta fresca, verdura e prodotti a base di farine integrali. Questi, essendo ricchi di fibre, aiutano la peristalsi, rendendo un po' più rapido il transito intestinale del cibo.

Cosa fare per ripulire il retto?

La procedura viene eseguita inserendo una piccola sonda (del diametro di pochi mm), con un palloncino all'estremità, nel retto, per circa 8-10 cm, con il paziente sdraiato sul lettino. La sonda misura la pressione dello sfintere anale sia a riposo sia durante la contrazione volontaria.

Che vuol dire rettocele?

Il Rettocele rappresenta una sorta di scivolamento del retto (prolasso) dalla sua normale posizione all'interno della vagina, causato da una perdita di tono o lacerazione del pavimento pelvico (l'insieme dei muscoli, dei legamenti e del tessuto connettivo situati nella zona pelvica).

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