Come si parla a Brescia?

Come si parla a Brescia?

Come si parla a Brescia?

Il bresciano è parlato, nelle sue diverse varietà, nel territorio della provincia di Brescia, nella parte nord-occidentale della provincia di Mantova (Castiglione delle Stiviere, Solferino, Medole, Castel Goffredo, Casalmoro, Asola), in quella sud-occidentale della provincia di Trento, nella valle del Chiese, valli ...

Cosa significa essere in Giande?

Forse pochissime persone conoscono l'espressione essere in giande in quanto è una locuzione dialettale tipica delle province di Brescia e di Bergamo che intende delineare uno stato di psicofisico precario, una condizione di salute negativa od uno stato di malessere.

Come si dice ragnatela in dialetto bresciano?

Ad intrappolarmi è stata la mail della nostra lettrice Adriana: «Ragnatela in dialetto si dice talamóra nella Bassa e sbùrsola in Valsabbia.

Cosa si dice dei bresciani?

Espressioni del tipo “andiamo a baita” per dire “andiamo a casa” oppure “oggi sto a baita” per dire “oggi sto a casa” sono tipiche del modo di parlare dei bresciani.

Che vuol dire fes a Brescia?

Fés, dal dialetto bresciano, vuol dire molto, moltissimo. È usato per conferire il grado assoluto a un aggettivo.

Cosa sono gli Gnari?

Fra i termini che a me vengono in mente ci sono sicuramente il diffusissimo e conosciutissimo gnaro (nel quale risuona il latino ignarus, cioè chi non sa, chi per la giovane età è inconsapevole, proprio così come in italiano infante indica chi non sa parlare) oppure la variante s-cèt o s-ciàt (con una radice ...

Come si dice ragazzo in bresciano?

Quando dice "in parte" intende "di fianco", gnari vuol dire ragazzi e se parla della sua "baita" non vuol dire che abita con Heidi e Peter, è solo il suo modo per dire casa.

Che Botep bresciano?

Pötòst che niènt, l'è mèi pötòst. significato: Meglio poco che niente.

Come si dice pipistrello in dialetto bresciano?

nàtola (Brescia) f. nattavègghiulu (BR) m.

Come spiegare pota?

Il significato di pota Pota non ha un vero e proprio significato. È una generica esclamazione non volgare, traducibile in italiano con “accipicchia!” o se ci piace il gusto antico con “corbezzoli!” Tuttavia ha un uso più esteso, visto che può esprimere: rassegnazione: Pota, ho perso davvero le bollette.

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