Cosa si mangiava in Italia negli anni 60?
Cosa si mangiava in Italia negli anni 60?
Tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta in Italia si è compiuta la rivoluzione consumistica: carne e zuppe in scatola, sugo pronto e brodo di dado. Scordatevi però Michele La Ginestra che vi prepara la pasta (De Cecco) e il coinquilino palestrato che vi pulisce la doccia con Viakal: quel mondo era ancora fatto […]
Cosa mangiavano gli italiani negli anni 50?
Di regola, per colazione c'erano caffelatte, pane, burro e marmellata. A mezzogiorno e sera, minestrone, pasta o riso in tutte le varianti. Venerdì di magro e digiuno: tonno (venduto sciolto nelle botteghine), raramente pesce fresco; d'inverno il merluzzo.
Come si viveva negli anni 60 in Italia?
Ancora negli anni '60 le famiglie vivevano in due camere: una da letto e una da pranzo. Per quanto riguardava i servizi sanitari, essi erano ancora in un angolo del cortile e solo intorno al '70 comparve l'acquedotto, trasformando la vita dapprima CONTADINA in MODERNA.
Come è cambiata l'alimentazione negli ultimi 50 anni?
Negli anni 50-60 aumenta il reddito delle famiglie e inizia il consumo di massa (consumismo); aumentano il commercio e gli alimenti come latticini, carne, zucchero, pesce e salumi vengono consumati maggiormente, mentre cala il consumo di pane, cereali e legumi.
Cosa si mangiava nel dopoguerra?
L'alimentazione nel secondo dopoguerra Pur rimanendo stabile il consumo di cereali, sulle tavole degli italiani compaiono più frequentemente carne, frutta, ortaggi, latte, formaggio, zucchero e grassi.
Come si mangiava negli anni 30?
Si fa ricorso a piatti autarchici (minestre di verdure e legumi) con un utilizzo limitatissimo di olio e sale (molto rari per l'epoca) e maggior impiego di lardo e strutto. Scrive Achille Starace, nel Vademecum dello stile fascista (fogli pubblicati tra 19):