Cosa si rischia per caporalato?
Cosa si rischia per caporalato?
semplifica la c.d. “fattispecie base” del reato di caporalato, per cui sarà d'ora in poi punito con la reclusione da uno a sei anni, oltre alla multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore, chiunque recluti manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento.
Quando si configura il reato di caporalato?
la reiterata violazione della normativa relativa all'orario di lavoro, ai periodi di riposo, al riposo settimanale, all'aspettativa obbligatoria, alle ferie; 3. la sussistenza di violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro; 4.
Come è nato il caporalato?
Cenni storici. Dalla seconda metà del XX secolo, con lo sviluppo del diritto del lavoro, la pratica del caporalato è progressivamente emersa come attività della criminalità organizzata volta all'elusione della disciplina sul lavoro, mirante allo sfruttamento illegale e a basso costo di manodopera agricola.
Che cosa vuol dire lavorare in nero?
Il fenomeno del lavoro nero, definito anche “sommerso” o “irregolare”, consiste nella pratica di impiegare lavoratori subordinati senza aver comunicato l'assunzione al Centro per l'Impiego, con ogni conseguenza sotto il profilo retributivo, contributivo e fiscale.
Dove è più diffuso il caporalato?
Il fenomeno è maggiormente diffuso nel Mezzogiorno, ma è in aumento anche nel Nord e nel Centro del Paese. I distretti agricoli in cui si pratica il caporalato sono 80.
Come segnalare lo sfruttamento del lavoro?
Per denunciare lo sfruttamento del lavoro in nero bisogna rivolgersi alla Direzione del lavoro, ufficio dell'Ispettorato del lavoro più vicino al luogo dove ha sede dell'azienda che impiega lavoratori in nero o dove si trova il datore di lavoro che fa lavorare persone in nero.